mercoledì 23 novembre 2016

"VERAMENTE TI DICO OGGI TU SARAI CON ME IN PARADISO" (Luca 23:43): QUANDO?

"Veramente ti dico oggi tu sarai con me in Paradiso" (Luca 23:43): Gesù intese davvero dire che lui ed il 'ladrone' sarebbero andati in Paradiso il medesimo giorno in cui morirono?



Poco prima di morire, uno dei due criminali appesi accanto a Gesù gli chiese di ricordarsi di lui quando SAREBBE VENUTO nel suo Regno. (Si deduce che quel malfattore fosse al corrente del messaggio del Regno che Gesù aveva predicato e che in cuor suo avesse maturato un certo grado di fede in lui).

In risposta Gesù gli disse: "Veramente ti dico oggi tu sarai con me in Paradiso" (Luca 23:43).

Gesù stava forse dicendogli che quello stesso giorno entrambi sarebbero andati in Paradiso?

Innanzitutto, occorre tenere presente che IL TESTO GRECO ORIGINALE di questo vangelo ERA PRIVO DI PUNTEGGIATURA.
(La punteggiatura entrò in uso solo diversi secoli più tardi).

Questo fatto rende chiaro che, a seconda di dove si decide di mettere la virgola o i due punti, l'affermazione di Gesù cambia notevolmente di significato:

1. se mettiamo i due punti PRIMA della parola OGGI e traduciamo:
"Veramente ti dico: oggi tu sarai con me in paradiso", la frase avvalora l'ipotesi di una resurrezione immediata in Paradiso, cioè nello stesso giorno della morte del malfattore.
2. se invece mettiamo i due punti DOPO la parola OGGI e traduciamo:
"Veramente ti dico oggi: tu sarai con me in paradiso", in tal caso Gesù gli avrebbe promesso di risorgerlo, ma in un imprecisato tempo futuro.
Quale di questi due possibili intendimenti è corretto?
Le Scritture stesse ci danno la risposta. Dove andò Gesù quando morì?

"Una generazione malvagia e adultera va in cerca di un segno, ma non le sarà dato nessun segno eccetto il segno di Giona”... (Matteo 16:4)
"Poiché come Giona fu nel ventre del grosso pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell’uomo sarà NEL CUORE DELLA TERRA tre giorni e tre notti". (Matteo 12:40) L'apostolo Pietro spiegò come il re Davide, profetizzando riguardo a Gesù, disse che Dio non lo avrebbe abbandonato nell'Ades (Sceol) (o negli inferi -secondo la Bibbia di Gerusalemme). Atti 2:31 cfr. Salmo 16:10. Quindi, Gesù non ascese al cielo dopo la sua morte e prima della sua resurrezione. Fu lui stesso ad affermarlo quando, dopo essere stato risorto, apparve a Maria Maddalena dicendole: “Smetti di stringerti a me. Poiché NON SONO ANCORA ASCESO al Padre.." (Giovanni 20:17). Anche il libro di Rivelazione, scritto dall'apostolo Giovanni una sessantina d'anni dopo la morte e resurrezione di Gesù (c. ca 96 e.V. o d.C.) è in armonia con il resto delle Scritture, profetizzando di un tempo allora ancora futuro, durante il quale avrebbe avuto luogo la prima e la seconda resurrezione dei morti (Rivelazione 1:1; cfr 20:4, 5). Quindi, è evidente che in Luca 23:43 Gesù promise di risorgere il malfattore nel Paradiso, ma in un imprecisato tempo futuro!
Da ciò ne consegue anche che non è possibile usare questo versetto a sostegno o come prova scritturale della dottrina dell'immortalità dell'anima.



Ma fino al tempo della resurrezione, che ne è dei morti? Cosa succede quando si muore secondo la Bibbia?
Per saperlo clicca su questo video.





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Per ulteriori informazioni visita il sito www.jw.org


2 commenti:

  1. Grazie sorella x la tua spiegazione ,ma vorrei sapere cosa ne sarà di coloro che vnon sono nelle tombe commemorative,ma si fanno cremare!

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    1. La pratica della cremazione non è condannata di per sè dalla Bibbia e non pregiudica la resurrezione del soggetto in questione. E' vero che molte persone incorse nel giudizio avverso di Geova furono cremate per suo espresso ordine, ma lo fu anche Gionatan, figlio del re Saul, che rimase leale a Geova e a Davide fino alla fine della sua vita (1 Samuele 31: 2, 11-13).

      Rivelazione 20:13 fa luce sul passo di Giovanni 5:28-29 che tu citi:
      'E il mare diede i morti che erano in esso, e la morte e l’Ades diedero i morti che erano in essi...'.

      In realtà il provvedimento della resurrezione sarà diretto verso tutto il genere umano che muore della cosiddetta PRIMA MORTE (simboleggiata dallo Scéol o Ades) conseguente all'eredità del peccato di Adamo.

      Solo coloro che peccano contro lo spirito santo di Dio non verranno resuscitati in eterno: questi muoiono della cosiddetta SECONDA MORTE, simboleggiata dal lago di fuoco inestinguibile e dalla Geenna, che ben rappresentano il giudizio avverso e inappellabile da parte di Geova (Matteo 12:31-32 cfr. Marco 9:43 e Rivelazione/Apocalisse 20:14).

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